venerdì 9 settembre 2011

TOC TOC, ARRIVA L’AUTUNNO?


E’ ufficiale, l’estate giunge al termine. Fa ancora caldo, la sera si puo’ ancora uscire senza il maglione, ma ovunque si respira l’aria dell’imminente autunno. Le giornate sono sempre piu’ corte, quando la mattina fa fresco ci si comincia a chiedere se e’ meglio portarsi una giacca e i negozi ormai hanno archiviato i saldi ed espongono solo cappotti e abiti in lana. Ma nessuno di noi ha ancora veramente voglia di pensarci. E cosi’ si stenta ad andare a fare shopping perche’ ci si chiede ancora cosa andra’ di moda o meno e si pensa ci sia  ancora tempo per deciderlo. Ma da un giorno all’altro saremo catapultati nel freddo e negli abiti pesanti, e se vogliamo essere preparati, e’ ora il momento per pensarci, ora che gli altri  ancora non hanno voglia di farlo, cosi’ possiamo cominciare a scegliere noi cosa andra’ di moda, senza farci condizionare da quello che la massa e gli stilisti vorranno imporci come divisa. Si, e’ vero, quello che c’e’ in giro e’ gia’ quello che hanno stabilito essere di moda per il nuovo inverno, ma possiamo in qualche modo evitare di farci condizionare troppo e scegliere prima di tutto quello che va bene a noi.
E’ questa la vera tendenza: non piu’ tutti con il Moncler la Vuitton o le Timberland (oddio, spero davvero che nessuna delle mie lettrici circoli per la citta’ con quelle!!!) ma il proprio stile, e colori.
Navigando sui blog di moda, tendenze, sfilate per l’inverno se ne vedono di tutte: chi dice che le linee torneranno molto maschili con i cappotti larghi, chi dice che il bon ton e’ il nuovo sexy, chi che i colori saranno accessi e decisi, chi che saranno luminosi ma tenui...e poi che andranno di brutto i colori lame’, i cappotti di lana, le pellicce ecologiche e ...insomma, di questi consigli ne trovate a bizzeffe.
Il mio personale, e’ di non farvi dettare da nessuno di questi suggerimenti ma solo da quello che sta veramente bene a voi. Non comprate un abito o un accessorio per forza di quella marca o di quel colore solo perche’ cosi’ dice la moda. Pensate a come abbinarlo alle cose che gia’ avete (sono tempi duri, il riciclo degli abiti e accessori delle collezioni passate e’ fondamentale) a volte basta un oggetto nuovo per ravvivare un capo vecchio...ops, vintage!
E pensate anche che prima di tutto quel colore o quella forma deve stare bene a voi.
Non solo il colore dei capelli va abbinato a quello dell’abito ma anche il colore della pelle e degli occhi, e’ c’e’ un solo modo per saperlo; provarlo e portarvi nello shopping una cara amica....piu’ che altri una sincera amica!!!
E anche le linee, se il cappotto maschile vi sta da schifo, non compratelo solo perche’ quella e’ la tendenza!
I vestiti e gli accessori, servono prima di tutti a farci sentire bene con noi stessi e a “migliorare” il nostro aspetto. Non a condannarlo alla divisa e all’obbedienza degli stilisti.
Il miglior stilista che ciascuno puo’ avere  e’ sempre il proprio Io: e l’amica cara che ti accompagnera’ a fare shopping!

BB n CC
Vanny

martedì 26 luglio 2011

PERCHE’ DOBBIAMO INDOSSARE UN FILO INTERDENTALE IN MEZZO AI GLUTEI?

Si insomma, vorrei capire, quando esattamente le donne, o gli uomini, hanno deciso che indossare una mutanda sia anti sesso o che vedere il segno degli slip sotto un abito aderente sia anti estetico?
Sono sicura che la mia amica Mutanda la pensa proprio come me.
Quando eravamo adolescenti noi, circa poco piu’ di una decina di anni fa, il perizoma esisteva solo nei sexy shop. Non solo. Non esistevano ne’ Intimissimi ne’ Yamamay, ma solo negozi di altissima marca che avevano completi intimi esagerati e che potevano permettersi solo donne che avevano gia’ accalappiato uomini danarosi e che quindi, avevano gia’ “scalato” la vetta del sesso.
E probabilmente per farlo avevano anche loro per anni indossato lo stesso intimo che tutte quante noi compravamo alla Upim o all’Oviesse.
Si passava dalle comode Sloggi alle un tantino piu’ ose’ mutandine della Lovable. Quelle con il fiocchetto davanti che si staccava di solito al terzo lavaggio.
E i reggiseni? Altro che push up o imbottiture ad olio, al massimo esisteva il Criss Cross che ti faceva sentire tanto comoda e sicura almeno fino a quando per errore non dovevi spogliarti davanti a qualcuno.
Forse quella cosa che ci ripetevano sempre da piccoli ci ha un tantino condizionato: cerca di avere l’intimo sempre in ordine nel caso dovessi finire in ospedale.
In ospedale fortunatamente non ci sono mai finita, ma credo che le conseguenze del ripetuto consiglio ci abbia inevitabilmente segnato a vita.
Nonostante il Criss Cross e le sloggi, non so come mai la gente continuava a fare sesso e a divertirsi.
Il tutto senza dover spendere mensilmente una cifra astronomica da Intimissimi o Yamamamy.
Perche’ si, e’ vero che oggi per avere un intimo carino non hai bisogno di andare alla Perla, ma e’ anche vero che ne inventano una a stagione e cercare di essere al passo con i tempi rende sempre piu’ dispendiosa l’impresa.
E poi improvvisamente, qualsiasi tipo di mutanda e’ diventata non solo out, ma off limits per qualsiasi uomo, sfigati compresi.
E cosi’ le donne si sono convinte che indossare un perizoma fosse la cosa piu’ comoda del mondo.
Tutte baggianate. Intanto, per 5 giorni al mese il perizoma e’ davvero importabile; si certo, hanno inventato gli assorbenti interni, ma e’ oggettivamente fuori discussione girare per la citta’ 5 giorni con un tampone asciutto di 5 centimetri in mezzo alle gambe. Per non parlare dei jeans, che la maggior parte delle donne indossano 32 giorni al mese; avete idea di cosa sia un filo interdentale in mezzo a due chiappe strette da un paio di jeans attillati magari di una taglia in meno e appena lavati?
Essere donna a volte e’ un vero inferno. Esserlo nel 21esimo  secolo sicuramente e’ anche una fortuna, ma per quanto si faccia per essere emancipate e indipendenti, si casca sempre in quel giro vizioso che ci rende eternamente vittime e “sottomesse” al sesso forte.
Ma io ho deciso di credere che forse non e’ cosi’. Che indossare un perizoma ti fa sentire meno costretta nella stoffa di troppo, piu’ femminile, e rende piu’ uniforma la linea dei vestiti attillati.
E se per caso facendo la spesa dovessi incontrare Brad Pitt,. Non avrei nessun minimo imbarazzo a spogliarmi immediatamente.

BB n CC
Vanny

lunedì 18 luglio 2011

IL TRUCCO C'E' MA NON SI VEDE

Uomini e donne si truccano, si sa, da sempre credo, o almeno dalle piu' lontane civilta' a noi conosciute, giusto per aggiungere un cenno storico al tutto.
Lo si fa un po' per gioco, per abbellirsi, sembrare un'altra persona, andare in guerra o che altro ne so. Ma al di la' della motivazioni, in materia di trucco, gli esseri umani si dividono in tre: quelli che si truccano e non nascondono di farlo, quelli che si truccano e dicono di non farlo, quelli che si truccano e non sanno di farlo.
La prima e' abbastanza ovvia da spiegare, piu' impegnative sono le altre.
Prendiamo ad esempio il classico tipo acqua e sapone. Non saprei esattamente chi, quella persona pero' che dice a tutti di non essersi mai truccata, perche' magari ne e' convinta. Poi scopri che si ammazza di lampade 2-300 volte all'anno, e siccome le lampade fanno venire le rughe, intorno ai 30 comincia ad ammazzarsi di botulino e acido ialuronico. Verso i 40 passa al lifting facciale se non anche a qualche ritocchino chirurgico, e cosi' via. Pero' lei, resta una persona acqua e sapone. Se pensate che ci sia un velo di polemica ed ironia nelle mie parole, ebbene, non vi sbagliate affatto. Io adoro truccarmi, a seconda delle stagioni tanto o poco, detesto uscire senza almeno un velo di cipria e di mascara. E non e' perche' ci si debba nascondere o coprirsi di cerone per essere diversi da quello che si e', ma perche' fa parte del vestirsi. Si insomma, a nessuno verrebbe in mente di uscire di casa una mattina senza indossare nulla, nemmeno le mutande, allora perche' bisogna fare tanto sforzo per nascondere il fatto che ci si "veste" anche in volto?
Ognuno lo fa a proprio modo e proprio gusto, chi con quintali di cerone e colori sgargianti, chi semplicemente con un po' di abbronzatura e qualche peletto strappato o con un esile lucida labbra: uomini o donne che siano. Poi ci sono quelli che credono davvero di non fare nulla; ne' trucco leggero e invisibile, ne' lampade da paninaro post St Moritz. Quelli che sono convinti di alzarsi la mattina ed essere assolutamente in armonia  con il grigiore della citta' o con il calore del sole, o che semplicemente pensano che la natura li ha fatti cosi' perfetti, da potersene fregare altamente di dover avere un dettaglio diverso da quello che mamma natura gli ha dato. Ecco, queste persone hanno la mia piu' totale e completa devozione.
Ma mi chiedo: esistono davvero? Perche' non le noto mai queste persone? Forse perche' in realta' non ne conosco? Ho mai visto una persona  che davvero non si trucca, non fa lampade, non usa un burro cacao, non si e' mai esposto al sole, strappato una sopracciglia, (sorvoliamo sulla depilazione) fatto la barba o i baffetti,  uno sbiancamento ai denti...si insomma, ci sto pensando e davvero, non mi viene in mente nessuno.
Il trucco puo' essere pesante, leggero, naturale o trattarsi di un semplice ritocco alla natura: ma c'e' sempre.
Perche' c'e' qualcosa di insito in noi che ci fa sempre e comunque andare contro la natura.
Quella natura che tanti proclamano di voler proteggere e rispettare ma che difficilmente soddisfa le nostre esigenze e i nostri desideri.E allora ognuno sceglie la quantatita' e qualita' di trucco per adattarsi alla natura che vorrebbe avere, non a quella che ha: consapevoli, totalmente inconsapevoli o semplicemente in piena fase di negazione.
Non esiste una regola; l'importante e' che quando uscite di casa, abbiate la faccia che avete deciso di indossare.

BB m CC
Vanny

lunedì 4 luglio 2011

INDOSSIAMO TUTTI UN VELO NERO


Qualche sera fa, in centro a Milano ho visto una donna con il volto completamente coperto.
Alcuni cercavano di non guardarla, altri la scansavano. Forse impauriti o semplicemente perplessi difronte all’ignoto che poteva celarsi dietro quel velo nero.
Io stessa ero...confusa, e non sapevo come reagire: perche’ dovrebbe spaventarci una donna che circola con il volto coperto?
Non indossiamo forse tutti un velo sul volto ogni giorno?
Non c’e’ forse, dentro ciascuno di noi, un oscuro Passeggero che ci accompagna, fatto dei nostri dubbi e incertezze, dei nostri piu’ intimi segreti o desideri che rabbrividiamo al solo pensiero di svelare al mondo?
Per educazione, cultura o semplicemente pudore, ci siamo tutti creati un io virtuale che e’ il nostro ego piu’ profondo, forse l’unico eterno compagno della nostra vita.
E passeggiamo con lui tutti i giorni, certi che mai svelera’ il nostro segreto.
Abbiamo imparato a “vestirlo” di un tessuto impalpabile, ma che a volte, nella nostra fragilita’, si sgualcisce rendendoci vulnerabili.
Un velo che a volte gli altri cercano di strapparci; determinati dall’ossessione che bisogna sempre vedere tutto nelle persone che abbiamo intorno.
Vogliamo davvero spogliare le persone che amiamo del loro piu’ intimo costume?
E se cosi’ fosse, potremmo davvero continuare ad amare il nostro compagno, i nostri genitori, i nostri figli o semplicemente il nostro migliore amico una volta svelata la nudita’ della loro anima?
Non e’ forse vero, che quello che abbiamo imparato a conoscere e ad amare di loro, e’ gia’ in fondo vestito secondo il nostro gusto e le nostre aspettative?
Ognuno di noi, deve poter continuare ad indossare l’abito che ha scelto per continuare a confrontarsi con le persone che ha intorno con il suo disegno, il suo colore.
 Quando decidiamo di entrare in contatto con gli altri, decidiamo di accettarle non per quello che sono,  ma cosi’ come sono vestite, rispettando ed amando entrambi; lui e l’oscuro Passeggero.
Non chiedetevi chi e’ davvero la madre che vi sta abbracciando, il figlio che vi corre incontro, l’amico che piange sulla vostra spalla o l’uomo che vi sta baciando; perche’ come non farete mai vedere all’altro l’alieno che risiede in voi, non dovrete mai spogliare gli altri del loro prezioso velo nero.
Concediamo a chi amiamo di poter vivere per sempre con il proprio Passeggero.

BB n CC
Vanny

martedì 28 giugno 2011

NONSOLOLAMODA E' IN & OUT


...e me lo hanno fatto notare quelle pazze delle mie amiche che mi hanno aiutato a mettere insieme tutto quello che per loro e’ IN & OUT.
A volte assurdo e controverso, ma comunque la dimostrazione che siamo una generazione libera e in grado di accettare quello che siamo al di fuori di qualsiasi schema prefissato.
E soprattutto in grado di convivere con chi, assolutamente, non la pensa come noi.

IN Abbigliamento low-cost da usare una stagione e poi rinnovare subito
OUT Il vestito che tanto non passa mai di moda

IN dire ok a qualsiasi proposta di uscita con gli amici
OUT chiedere a che ora, dove, chi c’e’, cosa si mangia, cosa si beve, c’e’ parcheggio, c’e’ l’autan, c’e’ la sala fumatori, ma la carne la fanno ben cotta o al sangue? No grazie io non mangio pesce.

IN andare in vacanza a Ibiza, Formentera, Mykonos etc con il tipo, gli amici e i bimbi
OUT la casa dei parenti in Liguria

IN uscire la sera con le amiche lasciando a casa i mariti
OUT uscire solo se accompagnate da un uomo

IN  la sua ex e’ la mia migliore amica
OUT fare scenate di gelosia

IN lisciarsi i capelli con la Cheratina
OUT permanente e capelli crespi

IN andare ad un corso di sesso orale insieme alle amiche
OUT io quelle cose no le faccio

IN bere spritz a tutte le ore
OUT no grazie, io un analcolico alla frutta

IN il sushi, il thailandese, vietnamita e tutto l’etnico piu’ assurdo
OUT no grazie, io solo pizza e spaghetti

IN completini intimi super erotici e burlesque
OUT lo slip liscio

IN guardare una tipa perche’ ha delle scarpe bellissime
OUT guardare una tipa perche’ ha le tette grosse
(eh eh, questa e’ di parte...)

IN prendere la pillola per non “ingrassare”
OUT non prendo la pillola perche’ fa ingrassare.....(spiegatemela)

IN suonerie basse per il cell, della serie ho l’amante e non e’ il caso che tutti lo sappiano
OUT la suoneria iper alta alla Ranzani, della serie non mi chiama nessuno e quelle poche volte che succede voglio che tutti lo sappiano

IN la camera da letto con una parete shock, viola, fucsia, a specchio!!!
OUT la camera da letto con il letto in vimini

IN occhiali da sole enormi (esclusa la goccia ray ban)...gli anni 80 sono finiti e Top Gun pure
OUT occhiali con lenti fotocromatiche (pls, usate le lenti a contatto)

IN infradito havaianas
OUT le ciabattine da mare con la zeppa

IN musica classica a palla in macchina
OUT le canzoni strappalacrime in Italiano

IN avere almeno: 1 amico notaio, 1 avvocato, 1 dentista, 1 ottico, 1 che lavora da Prada, 1 che ruba le borse da Prada
OUT avere una Ginecologa donna

IN andare a cena alle 22 per mangiare in una trattoria casalinga
OUT organizzare una pizzata

IN intimo con i cartoni animati
OUT indossare l’intimo
(questa e’ moooolto sottile)

IN il mini abito
OUT la mini gonna

IN il tacco per andare al mercato
OUT la gonna da zingara perche’ tanto vado al mercato

IN  iPhone
OUT l’addobbino sul cellulare

IN divani in pelle che fanno sudare
OUT il copridivano...e sorvoliamo sulle fantasie

IN capelli lunghi o corti con tagli che fingono di essere naturali
OUT mi raso a zero cosi’ sono piu’ comoda

IN avere delle amiche che hanno gusti completamente diversi dai nostri
OUT imitare le amiche nel vestirsi evitando l’effetto gemelle-diverse

IN avere ogni genere di tecnologia in macchina: attacco IPhone Ipad Ipod, navigatore, localizzatore piedipiatti
OUT i dadi di peluche appesi allo specchietto

IN mamma e papa’ vestiti da 16enni
OUT i figli vestiti come mamma e papa’

IN affittare ogni estate una casa in un posto diverso
OUT la villetta fuori Milano

IN cenare in un posto di lusso ridendo e spanciandosi ad alta voce
OUT sussurrare nei ristoranti con i camerieri ingessati

IN la lista di nozze in banca o per un viaggio che comunque non ci si potrebbe permettere
OUT la dote, la lista nozze dai casalinghi

IN avere le unghie col gel di colori assurdi
OUT mangiarsi le pellicine

IN pagare con la visa i biglietti del tram
OUT pagare con gli assegni

IN prendere i mezzi pubblici la sera con i  tacchi
OUT prendere i mezzi pubblici con i tacchi
(anche questa e’ sottile...)

IN Apple
OUT Microsoft

IN iscriversi in palestra per usare la Spa
OUT iscriversi in palestra per fare sport

IN essere perennemente collegati in rete
OUT a me non piacciono quelle cose tipo facebook

IN andare a letto alle 2 di notte anche solo per chattare con l’amica
OUT stasera massimo alle nove vado a letto

IN uscire e non avere una meta
OUT stasera faccio un ape veloce

IN fare le foto con il cell e caricarle subito su facebook
OUTISSIMO andare dal fotografo a farsi stampare le foto per metterle negli album

IN farsi paccare da un acquisto su internet
OUT comprare un’imitazione dal marocchino

To be continued....

BB n CC
Vanny


lunedì 27 giugno 2011

IL BRUTTO ANATROCCOLO

Vi capitava mai da ragazzine, di sentirvi brutta, che i compagni vi prendessero in giro, vi chiamassero Corvo o Cicciona e magari questi erano anche complimenti rispetto al solito?
Poi si correva dalla mamma disperate, che invece ti diceva che eri bellissima o che comunque da grande lo saresti diventata e i soliti bla bla che non solo non convincevano mai ma puzzavano talmente tanto di frase fatta da riuscire a deprimerci ancora di piu', rendendoci solo assolutamente sicure e consapevoli che forse, l'essere belle, piacere agli altri, sentirsi a posto in mezzo alla gente non avrebbe mai fatto parte della nostra vita. Quelle  a cui e' capitato, e che sono arrivate vive sino ad oggi, considerati i suicidi andati male,  possono solo dire una cosa: siamo state fortunate.
Grazie (o disgraziatamente) a Facebook, non sono inusuali i ritrovi tra compagni del liceo, e proprio come nel film di Verdone "Compagni di scuola" sempre piu' spesso ci si ritrova di fronte al classico  contrappasso dantesco: per carita', i Nerds non sono certo diventati Brad Pitt e i carini tali sempre sono rimasti, ma la bella della classe? Quella che mai ha dovuto pronunciare parola per piacere a qualcuno o indossare qualcosa di scomodissimo solo per risultare passabile, che fine ha fatto? Beh, sempre carina resta, agli occhi di chi la ricorda perfetta, agli occhi di un sedicenne, tutt'altra cosa quando si pensa che alcune di noi ormai sono parte degli anta (o quasi).
Ebbene, tutte quelle che non hanno dovuto faticare per farsi accettare o per piacere col tempo, convinti che la personalita', la simpatia e l'intelligenza nonche' la cura del proprio corpo non gli fosse necessaria, si sono sfasciati, nel corpo e nell'anima. Perche' se e' vero che nulla dura mai per sempre, come vale per la bellezza (in questo caso la bellezza dell'asino) vale anche per la bruttezza. E cosi', il brutto anatroccolo che poco aveva di piacevole ha cercato di crescere,di non dare mai per scontato di poter piacere a tutti, migliorando al punto di diventare da grande, quello che in natura da piccola aveva la piu' bella della classe; che nel frattempo, non dovendo fare nulla per migliorarsi e' diventata banale, scontata e socialmente senza sorprese, in una parola: vecchia.
E non si tratta di essersi curati o di aver imparato a vestirsi, ma di aver imparato a stare al mondo, trasmettendo inevitabilmente il carattere non piu' indeciso e insicuro della sedicenne ma il frutto dell'essersi messa per anni in discussione, migliorando per piacersi, consapevoli o indifferenti alla mancata approvazione degli altri.
E quando si e' sicuri di se, e magari anche brillanti, si piace sempre.
Nessuno ha voglia  di confrontarsi tutta la vita con un manichino, siamo in perenne mutamento e se ne siamo capaci, il mutamento puo' solo essere positivo.
Ma per farlo bisogna avere la giusta motivazione, e la motivazione si sa, e' la chiave del successo.
Chi nasce bella una motivazione non ce l'ha, chi nasce sfigata ne ha a bizzeffe.
Se qualche Ugly Betty mi sta leggendo, vorrei dirle che quello che la mamma diceva inconsapevolmente e' la verita': non lamentatevi di non essere la piu' bella della classe, ma agite per migliorare soprattutto quello che avete dentro,perche' col tempo, la bellezza interiore trasparira' agli occhi piu' attenti diventando fascino, sensualita' e femminilita'.
Credete davvero che la bellezza sia una questione oggettiva?
Se non esistesse la giovinezza, la vecchiaia, la gravidanza e la menopausa ma solo un mucchio di chirurghi plastici forse lo sarebbe.
Ma non e' cosi':  un naso rifatto, due tettone e un bel vestito non bastano,  queste cose le possono avere tutti, con un po' di sforzo.
Per distinguervi, guardatevi dentro, e tirate fuori quello che a voi piace, e lasciate che anche gli altri lo vedano.
E quello che non vi piace, rendetelo vostra peculiarita', rendetelo unico, la differenza che vi distingue dalla massa, cercando di dargli uno scopo, un perche': che sara' quello che deciderete voi.
Lasciatevi stupire da voi stessi senza chiudervi in schemi che qualcun'altro ha fatto; il gioco, lo comandiamo noi.

BB n CC
Vanny

martedì 14 giugno 2011

IN & OUT ESTATE 2011

Dopo un devastante periodo di piogge e freddo, che sia davvero arrivata l'estate? A Milano sembra proprio di si, e a meno che non siano le mie ultime parole famose, siamo pronte per affrontare le serate all'aperto, le gite della domenica, i week end al mare e per qualcuno anche la lunga vacanza estiva!
E se vogliamo evitare figure da troglodite o da donne trash,  ecco cosa puo' essere utile sapere come IN & OUT per questa stagione ormai nel pieno.
Molti argomenti sono gia' stati approfonditi in alcuni articoli, altri come i costumi li approfondiremo a breve, ma ora ecco il "bigino" che mi sono fatta per avere ben chiari alcuni punti fondamentali
(ripeto, FONDAMENTALI!!!)

FANTASIE  E COLORI 
IN Vanno alla grande le righe, i pizzi e i colori fluo, oltre che il bianco e il nero che sono ormai un must. I pizzi pero' niente sintetico, piu' in cotone o raso. E i fluo non sono i fluorescenti degli anni 80, per carita', ma colori accesi.Ok le fantasie "minianimalier" ma non troppo aggressive.
OUT Le stampe cashmere, il camouflage, i fiori "banali" e le tinte troppo pastello.Out anche i tessuti glitter e il leopardato forte.

ABITI E GONNE 
IN Gonne lunghe ma non da Hippy, morbide ma anche sexy con spacchi inguinali, fantasie leggere o tinte unite, svolazzanti e non rigidi. Oppure cortissimi, con motivi tagliati, bucati, aperture sul corpo insomma. Piu' anni '70 che '80. Molto bon ton e molto a balze, le balze vanno alla grande!
OUT Le mezze lunghezze, sotto il ginocchio, gli anni 80 con le spalle troppo forti, che tanto han cercato di tornare lo scorso inverno.

PANTALONI 
IN La vita alta stanno cercando di imporla da un po', escluso per i jeans classici o fit, e ce l'hanno fatta. Sono larghi, morbidi e lunghissimi, a palazzo, oppure stretti e corti con vita anni 60, cosi' anche gli shorts.
OUT Il Jeans a sigaretta, il pantalone a sigaretta a vita bassa, stile troppo maschile insomma.

SCARPE 
IN Come le gonne: altissime o rasoterra. Basse, la ballerina va sempre molto, ma si aggiunge la scarpa stringata classica oltre che i sandali bassi ma importanti. Oppure tacco altissimo, poche decorazioni, scarpe a fasce in tessuti morbidi, il plateau scende un po', non va esagerato, cosi' come la zeppa, ok altissima ma il plateau davanti solo lo stretto necessario.
OUT Gli stivali a cow boy, stivali peep toe, in generale poco stivale, al limite all'indiana, ma non lo metterai tra l'in. I plateau esagerati, borchie e sandali da Gladiatore. Il troppo bijoux se non davvero raffinato e anche le sneakers stanno perdendo il loro fascino. A meno che non siano le Hogan glitterate, in controtendenza quelle vanno sempre.

CAPPELLI 
IN a banda larga, in tessuti grezzi, bianchi o coloratissimi.
OUT cappelli a fantasie fiorate, cappello maschile per le donne.

BORSE
IN Le Big Bag vanno alla grande ma molto semplici nelle forme e nella fantasie, le pochette a mano o a lunga tracolla. Colori intensi ma monotono.
OUT Borse troppo decorate, borchiate, in pelle pesanti o fiorate. Non parliamo delle frange!!!

ACCESSORI 
IN Orecchini grandi, collane grandi, bracciali a fascia alta. Ma mai il tutto insieme!
Di gran moda infatti e' il detto di Chanel, less is more! Grande ritorno dell'oro.
OUT Orecchini collane anelli e bracciali piccoli in quantita' industriale tutti insieme. Singoli vanno sempre bene.Sorvolo sulle cavigliere e gli anelli ai piedi, mi auguro siano definitivamente sparite, soprattutto da alcune amiche che hanno ancora il coraggio di usarle sostenendo di essere sexy....

COSTUMI 
IN Eleganti, questo e' il must, il piu' possibile simili alla lingerie. Fascianti e fatti a "strisce".Colori a tinta unita o abbinamento di 2 colori, fantasie a righe  o di design.
OUT decorazioni a fiocchetti, fantasie multicolor, laccetti pendenti.

Che altro? Se dimentico qualcosa, o se innorridisco alla vista di un qualche accessorio addosso ad una mia amica o lettrice non manchero' di aggiornarvi. Comunque credo sentirete le mie urla.

BB n CC
Vanny

lunedì 23 maggio 2011

IL JEANS, UN CLASSICO CHE CAMBIA AD OGNI TENDENZA

E' inutile, non se ne puo' fare a meno. Al lavoro, nel tempo libero, sia per una scampagnata che per un ape elegante, inverno o estate, il jeans e' un capo che non puo' mancare;  non averlo non significa essere fuori moda o emarginati, significa avere dei seri disturbi sociali. E' stata inventato da qualche bravo genovese per essere un tessuto economico e resistente. E' diventato forse uno dei pezzi piu' costosi a volte del nostro guardaroba.  Spesso mi ritrovo a pezzi difronte al cartellino del prezzo di alcuni jeans.La fregatura piu' grande, e' che continuiamo a convincerci che il jeans sia un classico che va sempre, e che quindi comprare un jeans o un qualsiasi abitino o gonna in jeans sia "per sempre", e invece non e' cosi'. Piu' di qualsiasi altro capo, il jeans cambia notevolmente di anno in anno, in quei piccoli e odiosi dettagli che ti rendono impossibile utilizzare ancora il jeans di due anni fa. Conosco donne che hanno fatto della ricerca del jeans perfetto una vera e propria arte. Donne che hanno passato almeno 3/4 della loro vita strette in un paio di blu jeans, probabili e inconsapevoli  vittime della moda che cambia in continuazione, illudendosi che con il jeans tutto e' piu' semplice, che con un jeans sei pronta e via. Ma non e' cosi', e anche loro lo sanno, la ricerca del jeans perfetto non e' affatto cosa da poco.
Fortunatamente, quasi tutti gli stilisti hanno capito che non tutte le donne possono portare lo stesso modello di jeans; per questo  si sono decisi a disegnare ogni anno diverse opzioni che possono incontrare i gusti di tutte le taglie. Innanzi tutto abbiamo il jeans a leggings, o skinny, o come qualcuno ha giustamente coniato, il jeggings. Si tratta di un jeans molto leggero, raramente pesante come il classico 501, ultra elasticizzato e che fa effetto calzamaglia. Perfetto se hai le gambe molto sottili, il culo poco importa perche' le maglie si usano lunghe. Si puo'portare sia coi tacchi che con le scarpe basse, tanto la lunghezza non e' da cambiare, se troppo lungo, lo puoi arricciare sulla caviglia. Il bel risvoltone, riportato quest'anno alla ribalta, meglio per un jeans non skinny.
Va molto anche il jeans largo o a zampa, con o senza riga in mezzo, da portare elegante anche al lavoro con camicia e giacca. Deve per forza essere lungo e quindi va portato con i tacchi, o con le zeppe in versione "passeggio".
Di solito e' a tinta unita e non lavato.Molto scuro e' meglio.
Carini anche con il cavallo basso e un po' aderenti, questo modello va molto anche se sfilacciato o rovinato con magari il risvoltone alla paninara.
Corto, il jeans passa dal classico  alla Daisy Duke all' Hot Pants un po' retro' a vita alta.
Ma questo e' meglio usarlo unicamente al mare, a meno che non si hanno delle gambe davvero perfette.
Non illudiamoci pero', che questi jeans siano gli stessi che andranno l'anno prossimo.
Purtroppo siamo abituati ormai a vedere che se cambiano le linee, il jeans vecchio diventa subito fuori moda e...menomale che era stato inventato per essere indistruttibile! Che ce ne facciamo di tanta resistenza se ci pensa poi la moda a farlo a pezzi anno dopo anno?
BB n CC
Vanny






giovedì 19 maggio 2011

ODIO I TACCHI E AMO LE BALLERINE

Possibile? Possibile che la maggior parte delle donne preferisca le ballerine ai tacchi nonostante siano dichiaratamente considerate antistupro dal 101% degli uomini compresi i pervertiti? E' possibile, anche perche' diciamocelo, e' assolutamente vero e sacrosanto.Chi l'ha detto che stare sui tacchi e' meglio che stare rasoterra, nessuno, cioe', a volte fanno male le caviglie senza tacchi, ma tutto sommato, cammini davvero molto e molto piu' comoda. Ma inevitabilmente, abbiamo tutte bisogno di sentirci donna e di vederci camminare su dei tacchi,  e' inutile,  piace a tutti piacere e piacersi. E allora diventa molto molto frustrante vedere ad esempio quelle che portano i tacchi altissimi, tutti i giorni, in tutte le occasioni senza mai soffrire o lamentarsi; ma com'e' possibile? Come diavolo fanno? Solo il pensiero ce le rende automaticamente odiose. Ecco, io sono una di quelle. Io sono quella che tutti credono che portare i tacchi sia una cosuccia da niente. Tutte bugie. Richiede anni di addestramento, attenzione, sofferenza ed esperienza. Sapete quando da piccole ci dicevano, per compari' bisogna sofri'? Mai detto e' stato più vero. E allora perche' lo facciamo? Ognuna ha i suoi motivi; chi vuole sembrare piu' alta, chi come me adora i tacchi e le scarpe in generale, chi ama sentirsi il passo piu' sicuro sui tacchi....insomma, ognuna ha il suo bel perche'. Ora, mettiamo che una mia cara amica detta Slip abbia intenzione prossimamente di portare dei tacchi in attesa di essere promossa a Perizoma (i soprannomi nascono dal suo intento nel fare carriera in materia), che cosa deve fare? Prima di tutto, partire con un tacco basso; il che per me significa non meno di 7.  Attenzione alla scelta della scarpa. Se estiva, un modello che non stringa, e magari in tessuto, e' piu' morbido. Se sandalo, evitare quelli con striscioline piccole di pelle, tagliano i piedi e coprendolo poco rendono piu' instabile la camminata. Per ultimo, che non sia neanche mezzo numero in meno, piuttosto piu' grande con un tacco non troppo a spillo.
Importante e' provarla bene in negozio, magari meglio se si ha i piedi un po' gonfi, e fare delle camminate per assicurarsi che ce la si puo' fare. Poi, e su questo e' richiesto un grosso impegno, bisogna cercare di indossarle in casa diverse volte prima di metterle fuori, anche con la tuta, il che fa molto telenovela sud americana. Aiuta molto, perche' il piede si adatta alla forma. Se non si puo' camminare in casa coi tacchi, si puo' tenerle sdraiate sul divano a guardare un film, fidatevi, funziona. Poi per chi lavora in ufficio, tenerle da sedute e' anche un ottimo allenamento. Ma molto importante, per chi ha ancora tanta strada sui tacchi da fare, e' portarsi sempre dietro un paio di comode e adorate ballerine.
Io lo faccio da sempre, e chi mi conosce, conosce anche il nascondiglio in macchina.
Grandi esperti della moda come Carla ed Enzo, per chi li conosce, alla fine dicono che nel guardaroba di una donna non deve MAI mancare una ballerina, e se lo dicono loro, ci sara' un valido motivo.
E comunque, se amate i tacchi ma non riuscite a portarli, consolatevi, tutti hanno lo stesso problema, ma solo poche hanno il coraggio di fregarsene e continuare a portare tacchi bassi, perche' alla fine, gusti o non gusti, lo stile non sta mai in un dettaglio dettato dal pensiero comune sulla moda, ma nella sicurezza con cui si indossa qualsiasi cosa.
BB n CC
Vanny

giovedì 5 maggio 2011

E SE A SPOSARSI NON FOSSE UN REALE?


E’ stato un week end importante. Il principe d’Inghilterra ha preso moglie, Wojtyla e’ stato beatificato e Osama ha smesso di terrorizzare il mondo, o almeno cosi’ vogliono farci credere.
E’ incredibile come in un solo fine settimana la storia possa cambiare: da un lato e’ una cosa confortante, da un lato spaventa, ma alla fine credo che sia solo progresso, o giustizia.
Lascio ai piu’ esperti le considerazioni in merito, e agli esperti di moda le valutazioni degli abiti degli invitati alle nozze del secolo.
Io, come sempre, mi limitero’ a pettegolare un po’.
Tutti i partecipanti vestivano alla perfezione, a partire dalla sposa che finalmente ha evitato di ricoprirsi con un abiti che sembrano agglomerati di panna montata, zucchero filato, tendaggi bianco avorio e cascate di chincaglierie di ogni genere. Brava Kate, in una parola: perfetta.
Solo un appunto avrei da fare:  i cappellini..
Tutti carini, per carita’,  in testa ad altri :-).
Ma veniamo a noi, alla micro-storia di noi gente comune, che anche nel suo piccolo e’ fatta di cambiamenti e novita’.
La mia amica Rose e’ stata invitata ad un matrimonio importante: quello di una nostra cara amica d’infanzia. E siccome e’ piuttosto formosa, vuole qualcosa che la valorizzi ancor di piu’. Innanzi tutto, va mostrato quello che c’e’ di bello: il decoltee’, cosi’ da attirare l’attenzione sulle parti davvero piu’ affascinanti di se,
quindi niente che sia accollato o poco scollato, per intenderci. Evitare colori troppo di moda o si rischia di confrontarsi con persone che hanno scelto lo stesso colore, quindi niente rosa o rosini, o color crema. Io mi butterei su un bel verde bottiglia, blu navy o melanzana, o viola scuro (e non e’ vero che non si puo’ usare, e’ solo in teatro da evitare), o anche un bel color bruciato, tra l’altro, se il matrimonio e a settembre, questi colori saranno davvero perfetti.
Il tessuto va scelto con attenzione, se troppo scivolato fa effetto premaman, sarebbe necessaria la seta, pero’ opaca, anche il lucido va bene, ma non esagerato. Le fantasia sono da evitare, slargano sempre, anche se sei un filo, e anche i pizzi e i merletti. E la gonna, tassativamente piu’ lunga del ginocchio, ma mai abito lungo, anche se fosse la sera. Al solito coprispalle meglio una giacca, magari nera da abbinare alle scarpe e alla pochette. Sulle scarpe ci si puo’ sbizzarrire, anzi, meglio attirare l’attenzione su quelle. Se non si puo’ portare un tacco altissimo perche’magari si hanno un paio di pargoletti a carico, meglio puntare su un tacco 6-7 (che e’ comunque poco, giuro!) magari con  inserti preziosi, oppure, se chiuse, evitare la pelle, meglio raso o anche pizzo.
I piedi, per fortuna, sottili o grossi che siano, con una bella scarpa possono sempre essere valorizzati. E comunque, io credo che al di la’ dei soliti luoghi comuni tipo il nero che snellisce e bla bla bla, quando si e’ sicuri di se, si pu’ indossare con disinvoltura qualsiasi cosa e sembrare sempre carine e affascinati, al di la’ delle critiche che si sa, sono sempre e solo il risultato dell’invida. A parte questa divagazione, l’importante non e’ indossare un bel vestito, ma qualcosa che delinei quello che siamo realmente, nel piu’ bel modo possibile.
E alla sposa, con tutto il cuore, auguro che la cosa piu' bella di quel giorno, sia il futuro che l'aspetta.
Io, aspettero'di vedere le foto sul mio blog.
BB n CC
Vanny

giovedì 28 aprile 2011

IL TACCO E LA GRATA


Per il week end di Pasqua sono andata a Milano Marittima. Molto banale per una Milanese, lo so, ma che ci volete fare, sono abituata ormai a questa vita da quasi quarant’anni, quando me ne stacco, devo farlo a piccole dosi. E Milano Marittima si sa, e’ il luogo ideale dove sfoggiare vestitini alla moda e tacchi vertiginosi. C’e’ solo un problema: la pavimentazione. Si perche’ chi ha costruito Milano Marittima, e lo ha fatto perche’ fosse un luogo non certo di scampagnate ma di negozi di lusso e locali di tendenza, ha dimenticato un dettaglio importante: in un posto del genere, non puoi circolare in tuta e scarpe da ginnastica, devi indossare tacchi, e come farlo se sei poi costretta a camminare sul ciotolato, sulla ghiaia o peggio ancora, su quelle lunghe grate proprio difronte alle vetrine dei negozi?
E’ un'impresa davvero difficile se ci pensi. Certe volte cerco di camminare sulle punte, ma diventa quasi impossibile se indossi un tacco 15. La cosa ancora piu’ devastante, e’ avere un tacco fatto in pelle o tessuto, magari nuovo nuovo, che se per sbaglio si infila in una grata, non sai piu’ come ne esce. Addirittura, davanti ad un locale, mi si e’ infilato nel buco di un tombino e non ne usciva piu’, mentre tutti cercavano di spingermi per farmi entrare...e non capivano!!!!!!  E cosi’ poi ti ritrovi a dover cercare di mascherare la sbucciatura, e a volte e’ davvero impossibile. Come impossibile del resto e’ cercare di rimanere in equilibrio camminado sul ciotolato. Cosi’, mentre cerchi di fare la figa sul tacco quindici, devi anche celare lo stress che ti causa il cercare di non assumera la camminata di un’alcolista. Ecco, io vorrei fare allora un appello ai mie ex compagni di universita’, gli architetti e gli urbanisti: pensate, quando progettate, si parla tanto di creare una citta’ a misura d’uomo, quando penserete a creare una citta’ a misura di tacco? Il tacco e’un diritto ormai acquisito e indispendabile per una donna o per chi voglia essere tale, e la mia citta’, deve permettermi di indossarlo in qualsiasi occasione. Soprattutto se si parla di Milano, capitale della moda in una nazione a forma di stivale...col tacco.  
BB n CC
Vanny

domenica 10 aprile 2011

ETERNA LOLITA


Una volta si parlava di bellezza dell’asino, del fascino della Lolita che nella sua giovinezza e freschezza rappresentava la temibile seduzione della donna acerba. Ora che le donne sembrano non avere piu’ un limite di eta’ per la bellezza, anzi, che come il buon vino migliorano solo con il passare degli anni, hanno dovuto coniare un nuovo termine: l’eterna Lolita.
Ma questo termine non si riferisce solo alla donne non piu’ giovanissime ma belle che ormai fioccano ovunque; si riferisce a quelle che ancora posso permettersi accattivanti gonne inguinali.
Merito di questa nuova tendenza lo si deve  alla mitica Tina Turner che con le sue perfette e sensuali gambe ha donato una nuova chance alle donne non piu’ giovanissime. Perche’ mentre le rughe avanzano, i fianchi si arrotondano, la pancia si gonfia e nonostante tutti gli sforzi gran parte del corpo si evolve naturalmente verso lo sfacelo, c’e’ una parte di esso che non cambia mai, e sono le gambe. Per chi le ha sempre avute belle e magre, tali resteranno, con un minimo di cura e attenzione. Non ci avevate mai fatto caso? E’ cosi’, e’ nata la nuova tendenza per le ultra quarantenni che una volta venivano costrette dall’eta’ e da un insano buon senso a smettere di mettere la minigonna, a fare l’esatto contrario. Chi l’ha detto che passata una certa eta’ non e’ fine o non sta bene mettere la minigonna? Probabilmente qualcuna che ha delle brutte gambe, o che semplicemente si e’ sempre vergognata a mostrarle. L’altra sera ero a cena con amici e colleghi, quindi persone direi non piu’ giovanissime, ma nonostante la palese eta’ media del gruppo, eravamo devo dire un vero splendore tutte quante. Mi riferisco alle donne ovviamente, la bellezza degli uomini non e’ al momento materia prima del mio blog. Eravamo tutte carine, ben curate e ben vestite ma per rendere l’idea esatta di quello di cui sto parlando c’era lei: Mina. Credo ormai ultra quarantenne (almeno questo dichiara, anche se fatico ancora a crederci) con due splendide gambe.Si certo, in generale sembra difficile pensare che l’implacabile passare del tempo la stia veramente sfiorando, forse e’ solo molto fortunata o paziente di un bravo chirurgo, ma le gambe sono indubbiamente sue. Non credo si possa fare molto con gli interventi o con il trucco;o le si ha belle per natura o nisba. E allora, perche’ non mostrarle? L’eleganza e lo stile non appartengono alla quantita’ della stoffa, ma al modo di combinarla in modo equilibrato con quello che c’e’ o non c’e’ di bello nel nostro corpo. E quindi evviva le donne che come Mina hanno la fortuna di avere delle bellissime gambe e che devono, per dovere di bellezza, continuare a mostrarle e valorizzarle il piu’ possibile. Ma anche se l’eterna Lolita e’ nata con  le donne dalle belle gambe, io credo che si possa trovare dentro tante donne sotto diversi aspetti: nel decolte’, negli occhi, nel sorriso... o in tutte queste cose insieme. Siamo o siamo state tutte gia’ una Lolita per natura: ora e’ compito nostro cercare quello che la rendera’ eterna.  
BB n CC
Vanny

mercoledì 23 marzo 2011

GRANDI ORECCHINI


Quest’anno sono molto di moda gli orecchini giganti. Grosse sovrapposizioni di cerchi in nero, oro o argento ma anche variazioni ellittiche piuttosto che forme lavorate che richiamano un po’ gli orecchini antichi. Pero’ tutti veramente enormi e che arrivano fino alla spalla. Sono molto decorativi e illuminano il viso. Stanno bene sia a chi porta i capelli corti che lunghi. L’unica cosa a cui bisogna fare attenzione, e’ evitare di metterli con altri accessori particolarmente appariscenti o grandi, come una collana ad esempio. In realta’, un orecchino cosi’ vistoso va lasciato protagonista e quindi e’ meglio non mettere davvero nessun altro gioiello. Si trovano dovunque, soprattutto nei tanti negozietti di accessori, e costano davvero poco ma l’effetto e’ molto scenografico. E non e’ un vero ritorno agli anni Ottanta come molti potrebbero pensare, perche’ in realta’, e’ vero che negli anni Ottanta andavano molto, ma con forme completamente diverse e molto meno fantasiose e sofisticate di quelli che fanno adesso; ed erano grandi si, ma qui si parla di arrivare a volte sino a ben oltre le spalle!
E poi negli anni ottanta, andavano molto anche gli orecchini piccoli, colorati e con forme divertenti: dadini, scarpette, gattini, bocche.. Quando ero ragazzina, anzi, prima ancora, quando ero alle medie, ne facevo una vera e propria raccolta. Io e una mia amica del lago ne collezionavamo a decine,  avevamo  delle apposite scatolette per contenerle e spesso le scambiavamo per uscire la sera. Beh, a quell’eta’ piu’ che uscire la sera, era una passeggiata con i genitori per poi bere una gazzosa al bar del paese, pero’ eravamo sempre orgogliose di sfoggiare i nostri orecchini e abbinare il colore e il disegno al nostro umore e alla nostra voglia di comunicare e crescere. E’ un oggetto che completa il nostro viso, come un tocco in piu' di make up! A volte sottovalutiamo l'importanza di un oggetto ormai cosi' comunemente portato come l'orecchino, ma in realta' esprime tanto, soprattutto quando e' cosi' grande e richiede un grande coraggio per indossarlo riuscendo ad evitare di rimanere impigliati in qualcosa o qualcuno! Per me e' stato il vero primo vezzo da quando ero ragazzina, il primo oggetto che mi ha fatto venire voglia di essere donna, il primo gesto malizioso condiviso con una cara amica, che anche se non vedo piu', so che da qualche parte c'e' ancora e che forse mi sta leggendo ora. 
E un amica con cui hai condiviso la prima voglia di essere donna restera' sempre nel tuo cuore.
BB n CC
Vanny




domenica 20 marzo 2011

VOGLIO QUELLA BORSA!!!!

Nonostante io sia un'appassionata  di abbigliamento, scarpe, trucchi, gioielli (beh, facciamo bigiotteria) e tutti gli ambaradan dell'argomento, c'e' una cosa della quale seppur tanti sforzi non sono mai riuscita ad apprezzare fino in fondo: le borse.
Certo chi conosce me e la mia Luigina sempre al braccio potrebbe pensare che io stia scherzando; e invece non e' cosi'. Non so, forse perche' in realta' la borsa non e' un accessorio che si indossa ma si porta, o si possiede. Mi spiego meglio: difficilmente una borsa e' qualcosa che puo' migliorare il proprio aspetto, anche se di gran marca,  e' soltanto uno status symbol, un po' come un Rolex:, la sua bellezza non migliora la tua, ti fa solo sembrare ricco....il che sicuramente, come ben sappiamo, diventa per certi versi un modo molto materiale per essere attraenti, non so se mi spiego.
Avendo gia' troppe scarpe, ho sempre pensato di dover ottimizzare con il resto. Per questo, ho una borsa che uso sempre durante il giorno e alcune pochette di colori basic per la sera. Le mie amiche invece sono un pochino piu'  portate di me verso le borse. E cosi' come io sto cercando di condurle sulla strada del tacco 15, loro stanno conducendo me nel mondo delle borse. Dopo una proficua esperienza negli outlet oltre confine, io e le mie amiche Poca, Heidi e Slip (la mia amica Mutanda ha avuto da poco una promozione) una bella mattina di primavera abbiamo imboccato le strade dello shopping di grandi marche a poco prezzo. Scampate alla totale perquisa della macchina in dogana all'andata, (i doganiere erano poco piu' che ventenni convinti di conquistarci con il fascino della divisa, ignari delle nostre vere mire ed attrattive) siamo arrivate in un magnifico outlet che aveva davvero tutte le piu' belle e magnifiche marche di borse: Hermès, Louis Vuitton, Prada, Fendi.... Io ero abbastanza confusa se devo essere sincera: fossero state scarpe, le avrei provate e avrei scelto quella che mi stava meglio e punto. Ma le borse, dico, tolto il fatto che puoi piu' o meno aver bisogno un colore in particolare, nel momento in cui si parla di borse cosi'  belle, su cosa ti basi per sceglierle? Io ho un modo molto semplice per farlo, e parte da una regola fondamentale: la borsa non va piu' abbinata alla scarpa. Deve sposare bene con quello che indossi come colore, tessuto e forma, ma assolutamente non deve essere per forza della stessa tinta,  anzi, piu' e' diversa piu' la si rende particolare.
E dopo un'attenta riflessione, ho deciso di concentrami su alcuni modelli in particolare.
Peccato che uno di questi, aveva catturato l'attenzione anche di altre clienti: Heidi, Poca e Slip.
I problemi a questo punto erano due: non potevamo avere tutte la stessa borsa e soprattutto, nessuna di noi poteva tirarsi indietro per prima. E la situazione non cambio' quaranta minuti dopo quando, dopo aver analizzato i possibili abbinamenti di ciascuna di noi,  aver fatto un'analisi approfondita delle vere esigenze che ci portavano ad aver bisogno proprio quella borsa (nessuna) e esserci fatte scappare alcuni accessi "l'ho vista prima io" abbiamo risolto nel modo piu' logico possibile: nessuna avrebbe preso quella borsa. Non ne avevamo davvero bisogno, ce n'erano talmente tante che potevamo davvero spostare l'attenzione su altro. Spesso succede che le amiche si vestano allo stesso modo o portino le stesse cose e si facciano piacere le stesse cose perche' tra di loro si ammirano e inevitabilmente si vogliono "copiare". Perche' hanno dei gusti in comune e non possono non condividerli; e soprattutto, perche' anche attraverso queste cose possono far vedere di essere legate, di essere cresciute con la stessa educazione e condizione sociale. Ma alla fine, se ci si ferma a riflettere, non e' davvero necessario avere per forza quell'oggetto o quella cosa per sentirsi speciali o per sentirsi completi. Perche' nel momento in cui ci si accorge, di non poter avere quella cosa che si vuole a tutti i costi, anziche' accanirsi, basta guardarsi un'attimo in giro per vedere quante altre cose belle ci sono. E in mezzo a quelle numerevoli e fantastiche borse e' bastato un attimo per trovare un altro interesse e uscire comunque felici e soddisfatte dalla splendida mattinata di shopping.
Qualcuna ha rinunciato, qualcuna ha scelto altro ma tutte abbiamo capito, che se proprio non puoi avere quella borsa, puoi sempre cercare qualcosa di nuovo, e il nuovo, c'e' sempre da qualche parte.
BB n CC
Vanny
P.S. ...dimenticavo: comunque, qualcuna e' uscita, con quella borsa al braccio!  :-)

mercoledì 9 marzo 2011

IL MINI PIUMINO

E’ una novita’ davvero carina per la primavera 2011. Solo per la primavera ma che al limite si usera’ anche in autunno. In realta’ non e’ proprio una novita’, pero’ appena uscito nei negozi e’ andato  a ruba da subito, tanto che ho faticato a trovare l’ultimo in un negozio.  L’avevo visto durante i saldi di gennaio, in quei negozi che ti schiaffano gia’ in bella vista la pre-collezione in modo che se, guarda caso, non trovi il capo che volevi hanno gia’ pronto qualcosa da proporti. Si tratta semplicemente di un piumino, piu’ piccolo, piu’ stretto e di spessore piu’ sottile, come le trapunte del letto da mezza stagione per intenderci. Insomma, una cosa banale e che in altre forme c’era gia’ stato, ma che e’ veramente comodo perche’, anche se dicono non ci sia piu’ la mezza stagione, e’ davvero difficile passare dal piumone invernale al giubottino di pelle, a volte fa troppo caldo per il primo ma ancora troppo freddo per l’ultimo. E il mini- piumino e’ la giusta soluzione.
Allora verso meta’ febbraio mi sono decisa che era un capo assolutamente indispensabile. Ne avevo visti da Max & Co, da Pinko, da Moncler (un po’ carucci pero’!) ma improvvisamente ovunque erano finiti o non c’erano piu’ le taglie!  Fortunatamente ho trovato l’ultimo in un ultimo negozio, color rosa cipria come lo volevo io, anche se c’era un bel blu e un bel color ghiaccio. Tra l’altro quelli che avevo visto avevano un prezzo dai 100 ai 200 euro, accettabile direi.
Una bella soluzione insomma, che spero di poter usare nei prossimi giorni visto che finalmente le giornate diventano piu’ calde. Se lo volete correte perche’ in tutti i negozi mi hanno confermato che, non prevedendo un simile successo, non ne avevano prodotti abbastanza per una seconda fornitura. Insomma, essere chic e all’ultimo grido e’ davvero una fatica! 
BB n CC
Vanny

lunedì 28 febbraio 2011

UN PERFETTO ABITO DA MATRIMONIO

Se c’e’ una cosa che da fanatic shopper mi manda davvero fuori di testa, e’ scegliere l’abito da invitata ad un matrimonio. E’ una cosa che mi diverte da impazzire. Mi da la scusa per girare per negozi giorni e giorni, provare tutti quei bellissimi vestiti che normalmente non saprei quando indossare, e dare sfogo alle voglia di abbinare e riscoprire quegli oggetti a volte un po’ retro’ ma a volte tanto tanto chic; quello chic che per pudore o contesto sei a volte costretta ad evitare nella vita di tutti i giorni. E per questo matrimonio avrei trovato un vestito davvero strepitoso, almeno per quello che sono i miei canoni.
Il mio caro amico Sing Sing ormai single da 2 anni e reduce da diverse storie tormentate, aveva infatti conosciuto a capodanno una ragazza.
E’ stato amore a  prima vista. Tanto che sei giorni dopo, lui le ha chiesto di sposarlo. E lei ha accettato. Come in una favola per i piu’ romantici come me, e come in centro di salute mentale per i piu’ cinici, hanno cominciato la loro avventura che da li’ a sei mesi li avrebbe portati all’altare.
 A quarant’anni bisognerebbe ormai essere adulti e si presuppone che se si affronta d’impulso una scelta cosi’ importante sia perché SI SA QUELLO CHE SI STA FACENDO.
Io sicuramente sapevo che avrei trovato la scusa per comprarmi una volta per tutte un abito firmato, un abito da sfilata;  per una volta nella vita, e giuro solo per una, avrei investito un intero stipendio.
E cosi’ e’ cominciata la folle caccia all’abito. Innanzitutto, non doveva essere di nessuno dei colori di moda della stagione, giusto per non rischiare di essere vestita come la meta’ delle invitate.Avrei evitato le fantasie eccessive;  soprattutto perche’ trattandosi di sera era meglio trovare qualcosa di piu’ eterogeneo  e brillante. Ovviamente avrei evitato il Total Black o il Total White, e  per finire, avrei trovato le scarpe piu’ particolari e alte che avrei mai potuto indossare. Alla faccia di tutte coloro che cedono agli infradito durante i festeggiamenti. (IMPERDONABILE).
E mentre tutti gli amici, gia’ coinvolti magari come fotografi o parrucchieri o quant'altro, tentennavano sul comprare il vestito dicendosi ancora increduli che dopo 6 giorni 2 persone potessero essere tanto convinti della loro scelta, io romantica e sognatrice mi impegnavo a non spendere soldi in stupidaggini per dare il meglio tutto di un botto.
Insomma, anche se su diversi fronti, tutta la compagnia e il parentado era ormai impegnato in questo evento.
Si perche’ ci  si sposa per amore certo, ma il matrimonio e’ un evento pubblico, un impegno sociale. D’accordo o no che uno lo sia, non ci si sposa solo in due: il matrimonio, per chi ci crede, e’ la base su cui si costruisce la nostra civilta’, la famiglia.
Certo quello a cui non avevamo pensato, o che potevamo solo  intuire, e’ che come il normale svolgersi di tutte le storie, dopo il primo mese di folle amore e sesso sfrenato, sono impietosamente cominciati i problemi. Sicuramente io non avevo ancora capito quale fosse la gravita’ della situazione quando alle 14 di quel sabato , a due settimane esatte prima delle nozze, ho passato la carta per acquistare ad un prezzo decisamente esagerato uno strepitoso ed elegantissimo abito di Blugirl rosa cipria ( quel rosa cipria che solo quest’anno va tanto di moda) in uno stile un po’ vintage e tanto romantico. Ormai non avevo nulla da temere; raramente le persone anche se hanno problemi seri hanno il coraggio di annullare le nozze a cosi’ pochi giorni dalla data fissata; troppa gente coinvolta, troppi soldi anticipati. E poi diciamolo, che cosa si puo’ raccontare agli amici e ai parenti che ti hanno detto sin dall’inizio che stavi facendo una follia, che era meglio aspettare, che non c’era nessuna fretta e bla bla bla?. Io parto dal presupposto che abbiamo raggiunto un alto livello di indipendenza e di individualita’  che ci permette, nella maggior parte dei casi, di  scegliere cosa fare della nostra vita senza alcun condizionamento sociale. Possiamo sposarci, convivere, amarci a distanza o rimanere  single fino all’eternita’ senza che questo pregiudichi la nostra personalita’  o il nostro valore. Quindi sono convinta che se due persone hanno deciso di sposarsi, non puo’ essere che perche’ oltre che amarsi  senza alcun ragionevole dubbio, per il quale bastano le assai piu’ economiche  promesse reciproche,   e’ perche’ credono fermamente nell’impegno sociale e civile che il matrimonio ne consegue.
Alle 16 dello stesso giorno Sing Sing mi ha chiamato per avvisarmi che il matrimonio era stato annullato. 
BB n CC
Vanny



mercoledì 23 febbraio 2011

FESTA A TEMA: IL BUNGA BUNGA


E' tempo di carnevale e di feste a tema, quale momento migliore per scatenare la fantasia indossando costumi che nella vita di tutti giorni non potremmo mettere senza rischiare di essere ricoverati d'urgenza? E quest'anno, grazie ai grotteschi eventi politici che solo in Italia accadono, ne abbiamo addirittura uno nuovo. Non si parla piu' di banale Toga Party o innocente Preti & Lucciole. Ora si parla di BUNGA BUNGA, ovvero il Cavaliere e le Escort. Apparentemente sembra molto semplice, perche' alla fine diciamolo, l'uomo basta che indossi un abito da  lavoro, un kilo di cipria e uno spray colorato sulla testa ed e' fatta. Anche per la donna non sembra particolarmente impegnativo: una Prada, un paio di Jimmy Choo e un vestitino di Armani et voila’! (aspetta un attimo, ma e' come mi vesto tutti i giorni!!?!), si insomma, un bel look da zoccolina, tipo quello che si indossa alla festa dell'otto marzo. Ma credo si possa davvero fare di meglio. Intanto, per onorare il vero mito  del Bunga Bunga, si potrebbe indossare un costume caratteristico africano: un osso nel naso e un gonnellino di piume con sotto un vibratore modello John Holmes. Oppure, ironizzando sugli eventi, un abito da mendicante con al collo un cartello che cita: “Silvio, aiuta anche me”. Ma cio’ che ci da piu’ spunti di tutto e’ sicuramente “giocare” sui termini che compongono il titolo del tema. Escort vuol dire accompagnatore, protettore, quindi si potrebbbe indossare  una divisa da militare, da bodygard, da guida turistica, da hostess, da autista o da POLIZIOTTO, magari per una donna con sotto anziche' la camicia un reggiseno in paillettes e scarpe col un tacco esagerato.
Lo stesso si puo' fare con il termine "cavaliere": dall'abito da crociato a quello di Batman ( il cavaliere oscuro) oppure, ironizzando su IL CAVALIERE vestirsi da operaio o da prete missionario...da crocerossino! 
Carino ma troppo impegnativo sarebbe vestirsi da macchina (quella vecchia  della Ford, esistera' ancora?).
E poi parlando della strumentalizzazione del corpo femminile vestirsi da bambola o da carcerato....o da odalisca! E per chi sa cosa vuol dire, comunque, proporrei di indossare una bella sciarpa bianca. :-)
Sicuramente, e' la festa ideale per chi non ama mascherarsi: basta avere un capo firmato per potersi spacciare per un qualsiasi protagonista del tormentone Bunga Bunga.
A conti fatti, i costumi da abbinare al tema possono davvero essere tanti, con un po’ di fantasia.
Io mandero’ la mia spia personale ( non che l’invita alla festa a tema) a fotografare e immortalare l’immagine che ne verra’ fuori.
Comunque vada, sara’ sicuramente meno pittoresca di quello che purtroppo e’ la realta’. Fortunatamente, nonostante la sconfortante situazione, noi Italiani siamo abbastanza incoscienti da avere ancora la forza di riderci sopra.
BB n CC
Vanny


martedì 22 febbraio 2011

POSTUMI DA CONVENTION 3: LITTLE BLACK DRESS


 Il nero era ovunque. Freddo, cinico e funereo.Quasi ci si sentiva catapultati in un vecchio film muto. Un' idea di ordine e serieta' forse esagerato. Ma siamo ad una convention aziendale, quindi meglio cosi'. Magari i colori lasciamoli esplodere in altre occasioni, dove non siamo costretti ad essere ben vestiti ma senza apparire troppo per non offuscare chi ci sta sotto e chi ci sta sopra. Potrebbero offendersi. Si perche' quello che ho dimenticato di dire nel post pre-convention, e che e' molto importante non tralasciare in queste occasioni, e' che per chi come noi non e' un alto dirigente o un funzionario ma un semplice impiegato o piccolo manager, deve cercare di mettere i nostri superiori a proprio agio. Si perche' dobbiamo essere noi a preoccuparci di questo. Potrebbero sentirsi minacciati, soprattutto se sono donna, quel tipo di donna che fa molto, molto poco sesso. Oppure che lo fa ma non gode per niente. A pensarci bene vale anche per gli uomini e tra gli uomini. Almeno per non avere  ripercussioni lavorative. Non e' molto bello che un semplice operaio vesta meglio o sia piu' apprezzato del padrone. Perche' e' vero che al lavoro si dovrebbe guardare solo la professionalita', ma e' anche vero che cio' che fa muovere, e che a volte regge, il mondo e' sempre il sesso. E mentre le donne sono attanagliate dall'invidia, gli uomini sono spesso frustrati da ciò che non  possono permettersi, ed e' davvero fondamentale evitare di entrare nel mirino di queste persone rimanendo tra le righe. Per questo, il tubino nero e' stata la soluzione migliore. Semplice, elegante, evergreen, non troppo appariscente ed incomprensibile per coloro che non conoscono la moda, lo stile e l'eleganza. Come Coco insegna.
Baci,
Vanny